Dal primo SMS a WhatsApp: l’evoluzione di 30 anni di chat

sms e whatsapp

Il 3 dicembre 1992 Neil Papworth, ingegnere britannico, inviò il primo SMS al mondo: un semplice “Merry Christmas” che però ha dato inizio al modo in cui comunichiamo oggi.

Non poteva immaginare che da lì sarebbe partita una vera rivoluzione.

Da allora la nostra comunicazione è cambiata tantissimo… e un po’, ammettiamolo, siamo cambiati anche noi e il nostro approccio alla comunicazione interpersonale.

1. C’era un tempo quando gli SMS erano oro

Se hai vissuto gli anni ’90 lo ricordi bene: con un SMS avevi a disposizione solo 160 caratteri e le tariffe telefoniche offrivano abbonamenti con un massimale di messaggi compresi, altrimenti ti proponeva la suddivisione del messaggio in due e lo dovevi pagare e anche a caro prezzo. Per questo motivo concentravano grandi e piccoli concetti in abbreviazioni improbabili.

Ancora ci ricordiamo quando scrivevamo “cm, stai?”, “tt ok”, “cmq”, “pkè”.

Era tutto più semplice, ma anche più “pensato”. Con l’epoca degli SMS ogni parola aveva un peso eppure, con quei mini-messaggi ci sembrava di essere super moderni.

Ma guai a toccare l’icona di Internet, altrimenti con un solo click potevamo salutare l’intera ricarica telefonica.

2.Anni 2000, arrivano gli MMS: più colore, più espressione.

Dopo gli SMS sono arrivati gli MMS, emoticon gialline, tastiere un po’ più comode. Ma è da questa ulteriore novità che il telefono diventava ancora più simile a come lo usiamo oggi. La comunicazione allarga i propri orizzonti alla multimedialità dando il via all’uso degli sfondi, delle suonerie, delle immagini e messaggi più lunghi.

Era, appunto, l’inizio della comunicazione come la intendiamo oggi: veloce, personale, colorata.

3.WhatsApp e la vera svolta della comunicazione via chat

Ed ecco che, con questo viaggio nei ricordi, siamo arrivati ai giorni d’oggi con WhatsApp.

I messaggi diventano gratuiti, le chat si moltiplicano, nascono i gruppi infiniti.
Arrivano foto, audio, sticker, video, GIF. Tutto passa da lì.

Le conversazioni non hanno più un inizio e una fine, scorrono.
Sono continue, quotidiane, immediate. Riesci a vedere se un messaggio è stato aperto e visualizzato, fino a mandare messaggi vocali e a velocizzarli per ridurre le tempistiche di ascolto.

Ed è proprio questo aspetto su cui dovremmo riflettere.

Se prima davamo valore a ogni parola e pensavamo ai concetti da inviare al proprio destinatario, oggi non abbiamo tempo da perdere. La nostra attenzione è calata drasticamente, quindi non riduciamo più le parole ma ci mandiamo tanti messaggini staccati e vocali “perché così faccio prima”.

Negli anni infatti abbiamo potuto vedere questa inversione di tendenza nella comunicazione interpersonale e via chat, che corrisponde proprio a come si è sviluppato il nostro modo di fruire i contenuti multimediali.
Ma non c’è solo Whatsapp, ci sono mille applicazioni diverse pensate per poter essere fruite in altrettanti modi diversi. Un canale di comunicazione oggi può essere usato per messaggiare ma anche per condividere, foto, audio, file e strumenti di lavoro in generale.

Conclusioni

È bello ricordare che questa evoluzione — sms, mms, emoji, vocali, sticker, chat di gruppo, messaggi istantanei — è iniziata da un semplice “Merry Christmas” più di 30 anni fa. Chissà dove arriveremo tra altrettanti anni.